Land Rover in Marocco 2008 (diario di Pippo Ricotti)
11 agosto
Finalmente
ci siamo!
L’aliscafo ci sta portando da Tarifa a Tangeri ed in poco meno di 35
minuti sbarcheremo. E' una strana vibrazione, l'emozione circonda il
gruppo, non siamo mai stati in Marocco, chissà cosa ci aspetta.
Una volta scesi le pratiche
doganali sono stranamente veloci e dopo mezz’ora siamo tutti sul
piazzale del porto pronti per dirigerci verso l’albergo.
Tangeri è un caos mostruoso:
biciclette, motorini, furgoni e automobili procedono aggrovigliandosi
sulle strade piene di pedoni che attraversano dovunque. Il frastuono dei
clacson è quello dei festeggiamenti dei mondiali di calcio!...e sarà
la colonna sonora di tutte le grandi città del Marocco.
La
visita alla Medina mi avvicina a quella che sarà una costante di tutto
il viaggio, la confusionedelle
viuzze, gli odori penetranti, a volte non si può fare a meno di
definirli puzze insopportabili, ma il tutto ha un fascino che colpisce.
12 agosto
Lasciamo
Tangeri per dirigerci verso Fes, la strada è bella, asfaltata ma molto
trafficata. Le macchine dei locali sfrecciano pericolosamente, azzardano
sorpassi imbarazzanti in preda alla frenesia ed in pieno contrasto con
ciò che succede a bordo strada dove invece il tempo è come rallentato, molte le persone
che procedono lungo la provinciale a piedi o a dorso di muli con fagotti più
grandi di loro.
Anche
a Fes la sensazione è di confusione generale e il traffico caotico.
La
visita al souk è piena di sorprese, innumerevoli vicoli pieni di
mercanzie di ogni genere, tutti che ti offrono qualcosa o che ti
chiedono qualcosa!
Visitiamo
una conceria, un'esperienza da fare ma, attenzione, la puzza toglie il fiato,
è impensabile come facciano a lavoraci!
13 agosto
Oggi
partiamo alla volta di Ifrane, ci avventuriamo sull’Atlante.
Finalmente
siamo sulla pista nella foresta dei cedri, io ho la fortuna di averne
uno alto 30 metri nel mio giardino di casa, e tutte le volte che lo
guardo resto colpito dalla sua maestosità ma essere dentro ad una
foresta con centinaia e centinaia di questi colossi è impressionante!
Ce ne sono di enormi, bellissimo. La mulattiere è bella e panoramica,
ombreggiata, saliamo in quota oltre i 2.200 metri, il paesaggio è
fantastico. Arriviamo
ad Ifrane e sembra di essere in Svizzera non in Marocco: giardini, aiuole fiorite, strade pulite e ben asfaltate, nessun frastuono, insomma
un altro mondo. Ci
dirigiamo verso il campeggio che si trova ad Azrou, la prima notte in
tenda in Marocco!
14 agosto
Da
Ifrane a Midelt passiamo per Khenifra, un po' su asfalto un po' su pista,
comunque sempre su strade di montagna. Fa caldo ma è sopportabile perché
secco e asciutto, i posti sono incantevoli, attraversiamo villaggi e una
quantità di bambini ci si avvicina per chiederci di tutto, soldi,
matite, vestiti, alcuni di noi hanno qualcosa da dare ma non ne abbiamo
per tutti purtroppo!
15 agosto
Midelt
– Tinehir la tappa di oggi prevede solo asfalto ma il paesaggio e
comunque riempie gli occhi. Attraversiamo
le gole del Todra, gli orti che costeggiano il fiume sono
incredibilmente ordinati, i profumi invadono l’aria, le palme che ne
delimitano il perimetro sono maestose, tutto è molto bello,
l’architettura delle abitazioni cambia, comincio ad assaporare
l’aria del Marocco che mi aspettavo.Quando
arriviamo il cielo è coperto, anzi mentre siamo all’interno
dell’ospedale per consegnare un pacco di siringhe da insulina arriva
un temporale! Visitiamo il centro del paese, il mercato, facciamo i
primi acquisti.
16 agosto
Oggi
anziché arrivare a Rissani come previsto facciamo sosta a Erfoud e da lì ci spingiamo verso l’Erg
Ghebbi. Le dune segnano l’inizio del Sahara, decidiamo di giocarci un
po' e di campeggiare tra di esse sicuri che domani il vento cancellerà
le nostre tracce. Fantastico, esperienza indimenticabile! Il buio profondo, le
stelle si possono quasi toccare, è davvero difficile rendere in parola
quelle sensazioni.
Quella
che stiamo per affrontare è la tappa più lunga (300km), tutta in
fuoristrada, pista, toule ondule, oued, pietraie, la più dura ma la più
entusiasmante e più bella di tutto il viaggio. Passeremo da Merzouga ed
arriveremo a Zagora. Una cavalcata che ha messo alla prova tutti i
partecipanti ed i mezzi, la temperatura per tutte le 10 ore ha oscillato
tra i 49 e i 52 gradi, io e Sonia abbiamo bevuto quasi 5 litri di acqua,
il paesaggio è incredibile, i piccoli villaggi sembrano disabitati ed invece, al nostro passaggio, si popolano
di bambini dagli
sguardi intensi, profondi. Vivere qui è duro, loro lo fanno con
naturalezza, tra difficoltà non immaginabili per noi europei. Quello
che ho provato oggi rimarrà nella mia mente per sempre... che caldo
però! La cavalcata di oggi ha lasciato il segno, a circa 5 km da Zagora ho
rotto un ammortizzatore. Per fortuna eravamo ormai arrivati, la pista
non più impegnativa e senza grossi problemi abbiamo raggiunto l'albergo.
La
mattina seguente sono stato al “Garage Dakar” dei fratelli Abdoul e
Mohammed a cambiare gli ammortizzatori posteriori, ma dato che solitamente i
guai non vengono mai da soli Paolo si è accorto di aver bucato e
Alessandro di aver tagliato malamente un copertone sulla spalla,gli altri ne hanno approfittato per farsi sostituire i filtri e
controllare i livelli, 7 macchine tutte lì, per loro una gran festa!!!
Per
noi una mattinata all’insegna del divertimento fotografico e
dell’insegnamento dei proverbi italiani, i marocchini impazziscono per
la musicalità della nostra lingua.
Se
vi capiterà di passare da Zagora andate a trovarli e ditegli:
“trentatre
trentini entrarono in trento trotterellando” vi faranno vedere la mia
foto!!!
17 agosto
Passando
per le gole del Draa arriviamo a Ouarzazate cittadina caotica anche se
non molto grande, non ci ho trovato nulla di particolare anche se è
una delle città del Marocco più pubblicata sulle riviste di viaggi.
18 agosto
Attraversiamo
l’alto Atlante, saliamo parecchio in quota, la strada è panoramica e
bella il territorio anche se montuoso ha colori molto particolari,
marroni che si avvicinano al rossiccio uno spettacolo! Gole strette e
profonde, strapiombi che tolgono il fiato e la strada sale sale ma
quanto manca per arrivare a Marrakech? Sembra non finire mai.
Finalmente
ci siamo, un caos tremendo come nelle altre grandi città già visitate,
ma l’aria che respiro è diversa, sicuramente si vede che il turismo
è presente, molti gli occidentali per le strade, arriviamo in hotel,
risciacquata veloce e poi via, si va alla mitica piazza Djemaa el-Fna!
Sono
le 4 del pomeriggio e i banchi sono ancora quelli del mercato, frutta,
verdura, spezie, tessuti, ma anche saltimbanche e incantatori di
serpenti. Stanno cominciando a sbaraccare, ci addentriamo nel souk,
diverso dagli altri, più ricco e, nel suo caos, più ordinato e pulito.
I commercianti non ti assillano, ma sono pronti ad assecondare le curiosità
di chi si avvicina.
Il
tempo vola tra un negozio di argenteria artigianale e tessutai, non ci
si rende conto ma si sono fatte quasi le otto e sta venendo buio, si
ritorna nella piazza che è ormai diventata la fiera della ristorazione,
trovi di tutto ogni banco propone le proprie prelibatezze, fumi di carne
alla griglia ti soffocano, incredibile, bellissimo.
19 agosto
In
mattinata partiamo per Essaouira, peccato esserci fermati solo per un
giorno aMarrakech, avrebbe
meritato una sosta di almeno 3 giorni, pazienza avrò la scusa per
tornarci ancora.
Ormai
la strada è solo asfaltata, non più piste polverose e sconnesse, stiamo
scendendo verso l’oceano, verso la città che negli anni 60 è stata
una tappa della generazione hippy! Le strade sono piene di gioventù
europea, che forse cercano il passato, ma anche di locali che vengono a
villeggiare. Ci fermeremo 2 notti. Peccato che il vento fortissimo ed il
mare agitato ci vietino un bagno, le dune della costa si tuffano
direttamente nel
mare, è strepitoso! La temperatura da queste parti è molto
più bassa, siamo attorno ai 25/27 gradi, la sera ci vuole la felpa.
21 agosto
Safi
è la nostra destinazione, la capitale delle ceramiche. Ci fermiamo e
facciamo incetta di vasellame, piatti e souvenir. Il tempo
stringe, dobbiamo arrivare ad El Jadida per la notte, ma dopo aver visto
le pessime condizioni igieniche del campeggio decidiamo di sobbarcarci
altri 70 km ed arrivare fino a Casablanca, in hotel. Quando
arriviamo sono ormai le 20 e non ci resta che andare al ristorante, un
astice da quasi 2 kg ci aspetta.Casablanca
vista di notte non mi ha attratto in modo particolare, la peggiore dellegrosse città: caos, confusione, cattivo odore.
22 agosto
Praticamente
abbiamo anticipato di un giorno, visto che non ci siamo fermati ad
Essaouira per tre notti, prendiamo la decisione di arrivare direttamente
a Ceuta saltando la notte a Tangeri. Il viaggio è praticamente finito,
un lungo serpentone autostradale attraverso una pianura arida e desolata
ci porta a nord. Alle
4,30 arriviamo a Ceuta, la dogana è stata una tortura, colpa nostra che
non abbiamo previsto il rientro di migliaia di marocchini, praticamente
passiamo tre ore sotto un sole cocente in un imbuto lungo poco più di 4
km. Riusciamo a traghettare alle 9 di sera, un delirio!
Considerazioni
Il
Marocco è come me lo aspettavo, in alcuni posti sembra di essere in
Svizzera in altri in Islanda ma naturalmente per la maggior parte del
territorio sei decisamente in Africa.
Un
viaggio che merita di essere fatto anche se ormai sul rif e
sull’atlante le strade sono quasi tutte asfaltate e di mulattiere
veramente toste non ne abbiamo fatte, peccato.
Consiglio
di prenotare il traghetto Genova/Barcellona/Tangeri almeno per il
rientro quasi 4.500km a/r per attraversare Francia e Spagna sono davvero
molti.
Nessun
problema per trovare carburante, nelle città anche non molto grandi
abbiamo sempre trovato un distributore.
Non
mi resta che ringraziare le persone che hanno condiviso con me questa
fantastica avventura, per me è stata la prima volta in Africa, ed è
stato bellissimo!